mercoledì 10 settembre 2008

Formazione dal sapore asiatico

La SDA Bocconi, scuola di Management di prestigio internazionale, organizza per fine novembre un tour guidato delle principali realtà aziendali giapponesi, per comprendere e toccare con mano le innovazioni asiatiche derivate dall'applicazione dei principi della Lean Production.
Il viaggio rappresenta un'occasione unica per laureati e manager d'impresa, che potranno essere guidati da professori ed esperti del settore alla scoperta delle ultime tendenze in fatto di gesione aziendale e logistica. Il Japan Study Tour, così come l'ha battezzato la Bocconi, si compone di 8 giorni di studio ed esperienza sul campo: a lezioni frontali specializzate si affiancheranno visite guidate presso le principali aziende dei settori dell'elettrodomestico e dell'automotive.

Trascom rinviato al 2010

Il salone del trasporto e della logistica avrebbe dovuto essere operativo dal 12 al 14 settembre nel quartiere fieristico della capitale. Per cause tecniche è stato invece posticipato al 2010, rinviando così l'interesse dei soggetti internazionali.

Trascom ha sempre puntato all'innovazione, proponendo un format fieristico dinamico incentrato sulle prove tecniche degli automezzi e sui test di guida sicura. L'edizione del 2008 avrebbe inaugurato a Fiera Roma un nuovo anello esclusivamente dedicato alle prove dinamiche. La costruzione dell'infrastruttura cardine del salone è stata però interrotta per il ritrovamento di reperti archeologici nell'area, cosa assai frequente a Roma. Gli organizzatori sono stati costretti a sospendere i lavori per consentire lo studio e la catalogazione dei ritrovamenti e hanno così deciso, in accordo con gli sponsor, di posticipare la manifestazione al 2010.

Quest'anno Trascom avrebbe focalizzato l'attenzione degli esperti del settore sulle tematiche calde dalla logistica quali la sostenibilità economica e ambientale e la sicurezza, argomenti che Antonio Bruzzone, presidente di Trascom, promette di rinviare in un futuro non troppo lontano.

martedì 9 settembre 2008

L'Unione Europea rinnova la black list delle compagnie aeree

La Commissione europea ha adottato da qualche mese l'ottavo aggiornamento della cosiddetta lista nera delle compagnie aeree alle quali viene imposto il divieto di volo nell'Unione europea per motivi di sicurezza.

Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione responsabile dei trasporti ha dichiarato che "si tratta di un altro passo importante nell'ambito dei continui sforzi intrapresi dalla Commissione per accrescere il livello di sicurezza dell'aviazione civile, nell'interesse di tutti i passeggeri. La Commissione proseguirà nella propria azione di cooperazione e di sostegno agli Stati, alle loro autorità dell'aviazione civile e alle loro compagnie aeree, per garantire che le norme sulla sicurezza aerea adottate a livello internazionale siano correttamente applicate.".

Con questo aggiornamento, la Commissione ha tolto il divieto operativo imposto al vettore aereo iraniano Mahan Airlines, in considerazione dei notevoli sforzi e dei progressi compiuti da quest'ultimo, verificati nel corso di una ispezione effettuata in loco in Iran.

In conseguenza dei preoccupanti risultati emersi dalle relazioni sulle ispezioni effettuate dall'Organizzazione internazionale per l'aviazione civile (ICAO) nel Gabon, la Commissione ha deciso di vietare ai vettori aerei di questo Stato di operare nella Comunità europea. Solo due vettori aerei — Gabon Airlines and Afrijet — che già operano nella Comunità, possono continuare le loro attività senza tuttavia la possibilità di espanderle e restando nell'ambito di un rigido regime di ispezioni sistematiche e rigorose effettuate prima dei voli.

La Commissione ha deciso di mantenere il divieto operativo su tutte le attività di Ukraine Cargo Airways in quanto questa compagnia non è stata ancora in grado di applicare con successo il proprio piano di azioni correttive. La Commissione ha inoltre ricordato alle autorità ucraine la necessità di rafforzare l'applicazione delle norme di sicurezza.

Nel caso dell'Indonesia, la Commissione e il Comitato per la sicurezza aerea, che è composto da tutti gli Stati membri dell'UE, hanno proceduto, dietro loro richiesta, all'audizione di tre compagnie aeree, Garuda, Mandala e Air Fast, nonché delle autorità indonesiane dell'aviazione civile. Seguendo il parere unanime del Comitato per la sicurezza aerea, la Commissione ha deciso che le autorità indonesiane non hanno ancora sviluppato e attuato un efficiente programma di sorveglianza per nessuno dei vettori posti sotto il loro controllo regolamentare. Inoltre, le azioni correttive dirette a sanare le carenze in materia di sicurezza riscontrate dalla Commissione e dall'ICAO non sono ancora state valutate da quest'ultima.

La Commissione ha inoltre esaminato il caso della Cambogia e delle Filippine: nel caso della Cambogia, l'autorità per l'aviazione civile di questo paese dovrebbe concordare con l'ICAO, entro settembre, una serie di azioni correttive appropriate per raddrizzare la propria situazione. La Commissione sollecita la Cambogia ad adottare tutte le misure necessarie per correggere, in modo efficiente, le questioni esistenti in materia di sicurezza prima del prossimo aggiornamento dell'elenco comunitario. Nel caso delle Filippine, la Commissione riconosce che il governo ha già adottato una serie di misure e lo invita a completare rapidamente la correzione delle carenze riscontrate nel sistema di sorveglianza in materia di sicurezza, per evitare di incorrere in possibili restrizioni da parte dell'Unione europea.

Infine, la Commissione ha esaminato le prestazioni in materia di sicurezza del vettore Yemenia Airways e ha deciso che quest'ultimo deve completare il proprio piano di azioni correttive entro la prossima riunione del Comitato per la sicurezza aerea.

Pertanto, attualmente, l'elenco comunitario impone un divieto operativo a tutti i vettori della Guinea equatoriale, del Kirghizistan, della Liberia, della Sierra Leone, dello Swaziland, della Repubblica democratica del Congo (RDC) e del Gabon, con l'eccezione di Gabon Airlines e Afrijet, le cui attività non possono superare il livello attuale. Inoltre, 8 vettori individuali sono sottoposti a divieto operativo totale nell'Unione europea.

Alitalia: l'ottimismo di Sacconi ma i piloti non ci stanno

I rappresentanti dei piloti e degli assistenti di volo hanno abbandonato il tavolo delle trattative sulla proposta di contratto per la nuova Alitalia, considerando le condizioni contrattuali esposte "irricevibili". E', quindi, in corso una mediazione governativa per la ripresa della negoziazione tra le parti.
Il Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, intervistato da SkyTg24, si è dimostrato ottimista sulla celere ripresa delle trattative: Saccone si dice "non preoccupato" della situazione e pensa addirittura che si possa arrivare a un accordo entro la nottata di giovedì.
Nel frattempo continua la linea di dura dei rappresentanti dei piloti e degli assistenti di volo, che non rifiutano la trattativa bensì propongono che vengano trattate separatamente le peculiarità di piloti, assistenti di terra e assistenti di volo.

I sindacati confederali si dichiarano disposti a riprendere le trattative al più presto. Primo tra tutti Bonanni (Cisl), propenso alla firma dell'accordo in breve tempo. Anche Angeletti (Uil) è aperto al confronto, sostenendo che con la volontà delle parti si potrà giungere a un accordo in un paio di giorni.

Intanto, la mediazione del governo non ha tregua e ha già stabilito una serie di incontri informali da oggi a giovedì. L'obiettivo è quello di salvare Alitalia.

Fiat controcorrente: internalizza la logistica


E' da tempo che Fiat manifesta la volontà di una gestione centralizzata dei rapporti con i consumatori, adottando soluzioni innovative ed evitando il ricorso a call center esterni come mezzo di contenimento dei costi. Una medesima politica aziendale sembra riguardare anche la gestione della logistica d'ingresso (inbound logistics), così come appare dall'accordo raggiunto con DHL per l'acquisizione delle attività di movimentazione dei materiali destinati allo stabilimento di Pomigliano d'Arco.

Fiat ha infatti assorbito i circa 500 dipendenti, ex impiegati DHL, per il controllo del grande impianto industriale, per altro al centro di dure battaglie sindacali. Fiat ha creato allo scopo un'apposita società e ha escluso la possibilità di affidamento a terzi della newco, segnando così una controtendenza rispetto alle aziende manifatturiere del settore, sempre più dirette verso l'esternalizzazione della gestione dei flussi logistici, sia in ingresso sia in uscita.

La decisione di Fiat sembra essere motivata dalla volontà di seguire direttamente la riorganizzazione dello stabilimento di Pomigliano d'Arco, in cui di assemblano i modelli Bravo e Alfa 147. La ristrutturazione interesserà complessivamente le aree di ricevimento materiali, scarico mezzi, stoccaggio e immagazzinamento, chiamate materiali e rifornimento delle linee di produzione e ciò in vista di nuove missioni produttive, tra cui l'assemblaggio della nuova Bravo, a partire proprio da Settembre 2008.

Una tendenza confermata da gruppo industriale italiano anche dalla decisione di rilevare direttamente la gestione logistica di un altro stabilimento, quello di Nola (con oltre 310 addetti), destinato alla medesima ristrutturazione. Anche in questo caso la Fiat ha escluso l'intervento di terze parti, inaugurando così un esempio tutto italiano di internalizzazione logistica.